Selvapiana Chianti Rufina
Attestato de L’Impronta sulla nuova edizione della Guida “CANTINE D’ITALIA 2017″
Con piacere pubblichiamo l’attestato de L’Impronta che Go Wine ha riconosciuto a Selvapiana sulla nuova edizione della Guida “CANTINE D’ITALIA 2017 - Guida per il Turista del Vino”.
Antonio Galloni / Vinous, le recensioni di Dicembre 2016
Antonio Galloni / Vinous, le recensioni di Dicembre 2016
Un antico Rufina in perfetta forma. Dal Blog di Luciano Pignataro
Dal Blog di Luciano Pignataro (http://www.lucianopignataro.it/a/toscana-1990-tre-chianti-casanova-neri/118941/). Toscana 1990: tre Chianti e il Casanova di Neri Ci si ritrova alla Galleria di Poggibonsi tra Giovani Igp. Qui Carlo Macchi ci trascina per farci mangiare mare in mezzo al Chianti prima di una epocale riunione di Garantito Igp con Stefano Tesi, Angelo Peretti, Andrea Petrini, Lorenzo Colombo e Roberto Giuliani. Da anni uno dei pochi segnali di aggregazione in web. Sarà per non siamo figli della rete ma delle reti. Fatto sta che non c’è niente di più bello che degustare vini in questo modo: Antichi Toscani dala cantina di Macchi raffreddato. Un atto di generosità enologica senza precedenti:-) Ci troviamo così questi quattro vini e ce li godimo tutti. Incredibile ma vero, a distanza di tanti anni quello che ci è piaciuto più di tutti è il Chianti Classico Riserva Selvapiana, un antico Rufina in perfetta forma, fresco, tonico, meraviglioso sul cino con ancora in serbo tante cose da regalare. Nonostante appartenga ad un’altra era geologica rispetto alla sua attuale evoluzione, paradossalmente il Casanova di Neri è invece quello che, pur affascinante e buono, è quello che ci ha rilassato di meno il palato. Troppo esuberante e materico per i Giovani Igp. A metà strada gli altri due, verso il Rufina il Ser Lapo di Castello di Fonterutoli. In direzione del Casanova di Neri il Monsanto del Poggio. Conclusioni Non siamo nei mitici anni ’80, ma sicuramente impressione bere questi rossi a distanza di tanti anni e vedere come hanno tenuto bene nel tempo. Note di frutta, freschezza, legno ben digerito come si diceva qualche anno fa, nessuna esasperazione per stupire inutilmente il palato. Spesso per godere il vino bisogna aspettarlo nel tempo. Ma la domanda finale è stata un po’ inquietante: quanti rossi del decennio successivo avranno questa capacità di affascinare chi li stappa? Ne parliamo tra 20 anni:-)
Selvapiana Chianti Rufina 2014: buono fino all’ultima goccia (3 giorni dopo)
Just a quickie this very busy Thursday morning as the food and wine world seems to be finally getting back online. I opened the above bottle of Selvapiana Chianti Rufina 2014 four nights ago and drank two glasses with dinner over the last three evenings. And man, the very last glass, which I paired with rotisserie chicken and a baked potato (dressed simply with extra-virgin olive oil, Kosher salt, and freshly cracked pepper), was the best of all. I was just blown away by how vibrant and how varietally expressive this wine was. It wasn’t just hanging in there on the third night. It was actually even better than the previous evening. What a great wine and what a great value… All things considered, for the price (around $17 in my market) and quality and availability throughout the U.S., this is one of my all-time top wines. Definitely in my top 5 for greater Chianti. It also paired gorgeously with Tracie P’s Neapolitan-style ragù on nights one and two. That’s all I have time for today… more tomorrow… Thanks for being here. Posted on January 12, 2017 by Do Bianchi - https://dobianchi.com/2017/01/12/best-chianti-classico-rufina/